Quanti giri devo fare?

Gare Nazionali Subiaco 6-7 aprile 2024

C’eravamo lasciati lo scorso anno con “la faccio con il collo”. Quest’anno la frase iconica del Canoanium è indubbiamente: “quanti giri devo fare?“. Si perché ho scoperto che i nostri atleti sono buffi! Sono buffi ma grintosi, non fatevi ingannare!

Ma andiamo con ordine.

Siamo all’apertura della stagione gare, per essere precisi siamo alla seconda gara della stagione della canoa slalom 2024. In calendario c’è la gara di Subiaco. Quest’anno società ed atleti provenienti da tutta Italia sono veramente tanti (mai troppi, ma tanti). Ci sono atleti navigati, giovanissimi allievi ma ci sono anche Raffaello Ivaldi, Flavio ed Elena Micozzi, ( e qui tutti in piedi e 90 minuti di applausi ), e poi ci sono i nostri atleti: Leonardo, Matteo, Valerio, Bianca, Diana, Sofia, Cecilia, Maya, Giorgia, Ginevra, Gabriele e Davide.

Tutti pronti e pimpanti la mattina presto ad aspettare di vedere gli apripista per vedere per la prima volta il percorso da affrontare. Tra gli apripista ci siamo anche Io ed Alice e visto che le simpatiche giovanissime nostre atlete ancora mi prendono in giro per i tocchi dello scorso anno, mi dovrò impegnare. Con noi apripista anche il grande Cristiano, che quest’anno è tornato come istruttore, ma che si sparerà anche la gara cross!

I risultati ? Andateli a cercare, vi dico solo che i nostri buffi atleti sono tutti bravi e prendono podio quasi tutti, chi non è sul podio oggi, lo sarà un domani, perché Nic (Nicola Micozzi) ce l’abbiamo solo noi!

Quello che invece voglio raccontare oggi sono le emozioni: le emozioni dei nostri atleti, che poi sono le emozioni di tutti gli atleti, emozioni positive, ma anche negative, emozioni come la gioia di aver fatto bene, la gioia di aver vinto, ma anche la rabbia per quell’errore, o la rabbia per aver paura, la paura di sbagliare e la paura di aver paura! Le emozioni degli allenatori, la gioia per un tuo atleta che vince, la gioia di un podio, ma anche la paura di non essere mai abbastanza per loro, la paura di sbagliare.

Si, sono più le paure che le gioie, tante le delusioni e poche gioie, i nostri buffi atleti impareranno, i più grandi già lo hanno imparato! E i genitori? Un genitore mi ha detto, forse era meglio non farlo/a gareggiare per non ferire la sua autostima. Non sono d’accordo, almeno in questo caso. E’ dai fallimenti che si costruisce una vittoria, se non si cade non ci si può rialzare, e noi allenatori (ve lo prometto) saremo sempre li a tendere una mano ai nostri atleti caduti, ma che caparbiamente ed inevitabilmente si rialzeranno non una, due, ma cento volte, come nella vita, e alla fine vinceranno, non necessariamente nello sport, ma lo sport gli insegnerà a rialzarsi ed ogni volta che si rialzeranno, quella si: sarà un vittoria! La vita non fa sconti, ci sarà sempre qualcuno che proverà a spingerti in basso, ma lo sport ci insegna a rialzarci e a vincere, quindi lasciamo si confrontino con quelli più bravi, lasciamoli perdere, perché dovranno imparare a vincere, da soli o con l’aiuto dei suoi compagni di squadra.

Si, perché continuano a dire che la canoa è uno sport individuale. No, è uno sport di squadra. Provate a chiederlo ai nostri, provate a dimostrarmi che un nostro atleta al cancelletto di partenza e tutti i sui compagni sulla sponda accanto a lui non sono una squadra. Provate a dimostrarmi che un nostro atleta che affronta una risalita e tutti i sui compagni a correre sulla sponda e ad urlare fino a perdere la voce per il loro incitamento non sono una squadra. Dimostratemi adesso che l’atleta durante la sua manche è da solo! Si, potrebbe esserlo, ma non sarebbe un atleta del Canoanium! E forse non sarebbe proprio un canoista, perché quanto descritto vale anche per tutti gli altri Club della canoa slalom, e per inciso, c’è spesso, anzi spessissimo, chi incita ed incoraggia atleti di altre squadre, e chi c’era domenica se ne indubbiamente accorto.

E poi c’è Lui, che dopo la prima manche di sabato, dopo essersi cambiato, mi guarda con occhi pieni di ansia e mi chiede: “ma io quanti giri devo fare?”. Lo stesso atleta che solo il sabato prima della gara pagaiava in retromarcia per non scendere il terzo salto, “perché le onde sono altissime e io ho paura, ma vorrei farlo!”. Lo stesso atleta che dopo un bagno piangeva e mi diceva “voglio mamma”. Lui che invece Sabato e Domenica, “da solo” in acqua dopo solo un piccolo tentennamento, il terzo salto l’ha fatto, non una, ma due, tre volte (per la quarta gli ha detto un po sfiga! Si è ribaltato prima 🙂 ), lui che sempre sabato scorso, quando gli ho chiesto: “ma se hai paura a fare il salto come o cosa posso fare per fartelo fare? “, mi ha risposto: “voglio essere incitato come fa papà”.

Lui che una delle sue paure l’ha superata, lui che la sua paura era diventata, “quanti giri devo fare?” perché aveva ancora paura di avere paura, Lui che la seconda volta ha scoperto di non avere più paura. Lui che scoprirà di averne altre, lui che scoprirà di aver imparato a rialzarsi! Lui che non ha un nome (in realtà ce l’ha ma non lo dico), perché Lui rappresenta tutti noi. Lui perché è anche una Lei, una delle nostre atlete, una di quelle atlete che quella paura l’hanno già superata, ma anche una di quelle che ancora ne hanno o ne avranno delle altre e le supereranno. Lui che mi ha insegnato che come istruttore devo insistere e trovare il modo, anche quando non so più dove mettermi le mani, perché un modo c’è! C’è per tutti, per ognuno di noi: un modo c’è! Basta cercarlo….

Insomma la chiudo qui: “quanti giri devo fare?”. Tanti; tanti quanti ne servono per vincere; nello sport e nella vita!!!!

Subiaco gara nazionale 9-10 aprile 2022

E’ andata!

Si sono concluse le gare nazionali in programma il 9 e 10 aprile 2022 e devo dire con grande soddisfazione che i nonstri atleti ci hanno resi orgogliosi!

Tanti, eravamo in tanti; e non parlo solo dei partecipanti alla gara nazionale (che comunque ha fatto registrare circa 150 partecipanti provenienti da tutta Italia), ma parlo del Team del Canoanium. Stiamo vivendo un cambio generazionale, un passo importante nella vita di un Club. Atleti di spessore, negli ultimi hanno ne abbiamo sfornati…. Roberto Colazingari, Flavio Micozzi, Gabriele Ciulla ed Elena Micozzi al vertice dei successi del club, brillantemente accompagnati dalla gen_2003 (Alice, Sara, Simone, Cristiano, Leonardo, e Giada). Qualcuno in questi anni si è allontanato, altri hanno intrapreso la carriera di Tecnici…. Bel gruppetto quella generazione, e quante emozioni vissute con loro!!!!

Ma siamo al cambiamento, al rinnnovamento. Assieme ai nostri capofila attualmente in pista Leonardo, Elena e Sara (i nostri atleti di spessore) ieri in acqua c’erano tanti ” nuovi scimmiotti”:

Giorgia, Ginevra, Frida, Ulla, Luca, Giulia, Bianca, Maya, Irene, Matteo, Valerio, ed Enea.

Non me ne vogliano i vecchi “scimmiotti” ma oggi voglio parlare dei cuccioli e dei più grandicelli!

Un inverno di grandi sfide per i piccolissimi ed una seconda stagione di gare per i più grandi è iniziata ieri nelle fresche acque dell’ Aniene! E Che emozioni. E non parlo di medaglie, che ci sono comunque state, ma parlo dei volti e delle parole dei nostri “scimmiottini”…. Si perchè quello che vedi e senti prima e dopo che ognuno di loro inizia e conclude la sua manche ti lascia il segno. Un brivido, un emozione, che cogli solo il giorno dopo, quando tutti si rilassa e tornano alla mente tutti i momenti vissuti con loro, i nostri ragazzi!

C’è chi è più convinto e scafato, chi, anche se un pò più insicuro si butta nella mischia a testa bassa, chi ti si avvicina mille e mille volte e ti dice: “ma a quella risalita devo frenare o metto l’aggancio”, chi ti dice, “io la gara non la voglio fare”, ma poi si convince e si lancia; chi di dice, “ho fatto schifo”, e chi come un disco rotto ti ripete, manco fosse un mantra, “la faccio col collo”!

Poi i cinque “bip” al cancelletto di partenza ed ognuno di loro diventa un “grande atleta” che lotta contro il suo più grande nemico: se stesso! Si perchè negli anni capirà che i limiti sono solo nella sua testa, e imparerà a superarsi, ogni giorno di più. Ed ogni giorno che passa farà cresere anche tutti noi, i sui allenatori, i loro allenatori.

Cresceremo insieme, noi a dare il massimo che sappiamo dargli, loro a ricordarci che dobbiamo restare bambini, sognatori! Spensierati, anche se solo per un giorno o poche ore. Perchè noi dobbiamo molto a loro (ed in generale ai nostri figli), perchè anche se molti ti diranno il contrario, sono loro che ci insegnano a vivere!

Mi fermo qui, perchè altrimenti piango dall’emozione. Un’ altra tappa è stata raggiunta, un’altro grande gruppo si è formato, parzialmente sfumato, assorbito nel vecchio. Guardo la foto di gruppo, siamo in tanti, e c’è la mia “scimmiotta” Alice che passa il testimone, ma che resta con grinta all’interno del Club, quello stesso club che l’ha cresciuta (Daniele, Nicola e Fabrizio), di cui adesso fa parte in qualità di Istruttrice assieme a Stefano, Giada, Merce e Diego, capitanati da Nicola, l’irriducibile!

E poi ci sono “me”, lo “scimmiottone”, ma che con tutti loro mi diverto un casino!

Buon 2022 “scimmiotti e scimmiottini”, la stagione è iniziata. Fateci vedere di cosa siete capaci!

Raduno Centro SUD – Subiaco

Foto di Gruppo

Si è concluso domenica con il Test gara il raduno Centro sud di canoa slalom tenutosi a Subiaco ed organizzato dal Club di casa. Un trentina di atleti hanno preso parte ad una tre giorni dal sapore primaverile, per verificare, testare, il lavoro fatto questo inverno. Con l’approssimarsi delle prime gare della stagione è stato un appuntamento importante per le giovani leve della canoa slalom Italiana.

Sono stati due giorni intensi di lavoro ma sopratutto tanto divertimento.

Il Canoanium Club Subiaco, ringrazia tutti i partecipanti, atleti e tecnici, e ringrazia anche tutti i genitori degli atleti di casa che come sempre si sono rimboccati le maniche per dare una mano all’organizzazione.

Vi lasciamo un po’ di foto realizzate dal nostro fotografo di fiducia (non a caso un papà)…..

Campionato Italiano Ragazzi/Master 2019 – 40 anni di successi

Devo! Devo scrivere e già so che dovrò anche piangere di commozione. E’ successo di nuovo. Dovrò scrivere che siamo forti, dovrò scrivere che siamo una squadra/famiglia, dovrò raccontarvi le emozioni di una giornata che resterà sempre nella mia memoria e dovrò cercare di farla vivere a tutti quelli che mi leggeranno. Ma andiamo con ordine!

Si va a Verona per il campionato Italiano Ragazzi. Partiamo tutti, c’è chi farà il campionato e c’è chi, fuori categoria perché “troppo grandicello”, viene su lo stesso. Giada e Cristiano faranno infatti l’apripista, testeranno le acque per primi e ci racconteranno le loro sensazioni sul tracciato di gara. Un bel segnale, siamo un gruppo veramente affiatato!

Arriviamo a Verona il Giovedì dopo una due giorni di allenamento a Valstagna, tanto per fare gruppo e scaricare tra le ristate la tensione che inizia a crescere. I vecchietti di turno a Valstagna siamo io e Daniele. Daniele organizza e segue gli allenamenti mentre io io faccio il “ragazzotto” e mi alleno in acqua con i veri atleti. Ma i due giorni di Valstagna passano in fretta. E’ ora di trasferirsi a Verona ed andare ad annusare la schiuma bianca del canale dove scriveremo un pezzo della storia del Canoanium. Staffetta per i dirigenti; Daniele, tra gli abbracci miei e dei ragazzi, con un velo di commozione deve rientrare. A Verona ci aspetta Fabrizio che seguirà allenamenti e gare. A più di 800 Km da noi, tecnologicamente collegato c’è Nicola. Me lo immagino combattuto tra i suoi impegni con la Nazionale e la voglia di stare con i suoi ragazzi. Chiama, parla con i ragazzi, chiede come va e da il massimo del supporto tecnico e morale a chi ne ha bisogno. Un’altro segnale che ci conferma che siamo una squadra vera!

E’ sabato. Si inizia! Gara nazionale tanto per scaldare i motori e per vedere cosa si deve e non si deve fare per andare sul podio di Domenica. Ci sono anche io al debutto: Campionato Italiano Master, ma questa è un’altra storia….

Sabato sera – ore 19:00: Cristiano e Giada sono in acqua a fare l’apripista per l’approvazione del percorso di Domenica. Tracciato bellissimo, questo il commento dei due Junior. Si ragiona su un paio di risalite, meglio ad “esse” o a sinistra, meglio dritta o retro…. E si va a dormire.

Domenica – ore 8:30: Sara fa la sua gara nazionale, arriverà seconda, per un’errore di interpretazione! Una linea troppo lunga in uscita ad una risalita gli fa perdere qualche secondo e la colora di “argento”. Piange dalla rabbia…. Tutto il Canoanium è attorno a lei ad abbracciarla e consolarla (n.p. e già inizio a piangere)… Passa subito tutto, d’ altra parte aveva dimostrato al sabato di essere la più forte di categoria!

Domenica – ore 11:30: si fa sul serio. Inizia il campionato Italiano Ragazzi. Manche di qualifica. Entrano direttamente in finale Elena, Alice, Leonardo ed il C2 di Alice/Simone. Simone ci tiene con il fiato sospeso e guadagna la finale C1 in seconda manche!

Domenica – 13:30: Iniziamo a scrivere un nuovo capito sulle pagine del Canoanium. Primo a disputare la finale del campionato è Simone sul suo C1. Arriverà quinto, ma succede qualcosa di magico! Non era solo sulla barca. Erano in dieci, c’erano con Lui: Elena, Alice, Sara, Giada, Cristiano, Simone, Leonardo, Fabrizio e me. Un tifo da stadio, una corsa senza fiato sulla sponda ad incitare il nostro compagno di squadra. Lo seguiamo tutti fino al traguardo. Simone è senza fiato, ha dato tutto quello che aveva nelle braccia. Una manche perfetta al massimo delle sue possibilità. Qui inizia la magia e qui devo, perdonatemi, raccontarvela sulla mia pelle.

Sei su all’inizio del tracciato. Da solo sulla tua barca e ripassi mentalmente tutte le porte. Hai visto il tracciato e provi a ripassarlo a memoria, sei ad occhi chiusi adesso. Sai cosa devi fare e cosa non devi fare, te l’hanno detto gli allenatori, lo hai concordato con loro. Ora tocca a te, al tuo istinto. Cerchi la concentrazione. Un tono acustico continuo ti riporta al presente. Dieci secondi alla partenza. Un’altro tono e poi un’altro: cinque, quattro, tre, due, uno. Si parte: non c’è più tempo per pensare, si deve agire, sentire l’acqua sotto il sedere, fare, o meglio, cercare di fare tutto quello che sai di dover fare per disputare al meglio la tua gara. Poi fai la numero uno, la numero due. La tensione è ancora alta e poi dalla sponda ti arrivano lontane le urla dei tuoi compagni di squadra. Sei alla prima risalita, sei ad un metro dalla sponda ed è qui che salgono tutti sulla tua barca! Alice, Giada, Sara, Elena, Cristiano, Simone e Leonardo e Fabrizio sono a bordo. Un urlo di incitamento, una pagaiata, un’altro urlo, un’altra pagaiata. Non li puoi deludere e quindi più urlano e più spingi, e più spingi e più urlano. Pagaiata dopo pagaiata, porta dopo porta fino a che le braccia non ti fanno male. E poi la linea del traguardo ed il bip che ti dice che è finita. Mi giro, guardo il cronometro. Arrivo secondo. Sono vice-campione Italiano categoria Master. E porterà fortuna…. Mi rendo conto che sono una schiappa: in seconda manche, mi tocca un’eskimo nel tentativo di fare una porta con il collo, però sono meno schiappa di tanti altri vecchietti. Sono, siamo vice campioni d’Italia categoria Master!

Ora, ve lo dico, inizio a commuovermi d’avvero! Si perché ora, dopo la mia prima gara capisco. So cosa sta passando per la testa di tutti. So cosa pensano ed immagino cosa stiano facendo adesso Elena ed Alice. Sono alla partenza, sono ad occhi chiusi adesso. Dieci secondi….. Cinque, quattro, tre, due, uno…… Prima porta, seconda porta e prima risalita….. TUTTI A BORDO ADESSO!!!! Un urlo, una pagaiata, un’altro urlo di incitamento, un’altra pagaiata. Concentrati adesso….. L’ultima risalita: Stretta, punta giù e fuori tutto quello che è rimasto nelle braccia. Giù fino al traguardo….. BIP: Siamo campioni e vice-campioni d’Italia nella categoria C1 ragazze!

Tocca a Leonardo, il nostro Leo. Siamo sulla sponda, ride. Ha un buffo cappello rosa da pescatore al posto del caschetto, che poi come si conciliano le due cose, boh! Dice che porta fortuna! Ha anche degli occhiali da sole neri e tondi!!!! boh! Si è qualificato come terzo e quindi scenderà come terzultimo dei venti finalisti! Di nuovo tutti sulla barca fino all’ultima risalita. Leo ha la faccia devastata dalla fatica, arriva senza fiato e senza liquidi. Ruba dal gommone di sicurezza posto all’arrivo una boccetta d’acqua e beve…… Ha spinto all’inverosimile! E’ momentaneamente primo adesso, ma sta scendendo il primo qualificato…. Lui è in acqua e tutti noi siamo davanti al cronometro. E’ veloce Pistoni, troppo. Speriamo vergognosamente in un tocco salva Leonardo ma è bravo. Troppo! Leonardo è vice campione d’Italia ad un soffio dall’oro, ma ha anche un anno di meno. Pistoni è Ragazzo secondo anno e Leonardo c’è! Una vittoria per noi!

K1 femminile: non ricordavo di avere un k1 femminile in squadra. Elena: “mi faccio un giretto in K1, non sono capace. A destra poi non so fare nemmeno l’aggancio”…..dice…..!!! Vabbè! Arriva prima. Campione d’Italia anche in K1. Punto e a capo!

Quindici giorni fa – Daniele mi comunica che è stato deciso di provare come vanno in C2 Alice e Simone. E’ il C2 di Capitan America, quello dei campioni del mondo 2018 (Flavio ed Elena eh!). Mi chiama Alice: “papà, hanno deciso di farci fare il C2 al campionato, a me e Simone…. Che fico!” Gioca ed è contenta la mia Alice. Venerdì 23 agosto – Arriva un video-messaggio di Fabrizio. E’ il video di un C2. Sfotte Elena e Flavio, sul loro C2 ci sono Simone ed Alice. Dice che sono bravi. Sabato 29 agosto – Mi alleno con i Ragazzi e vedo l’allenamento di Alice e Simone…. Sono bravi veramente! Non faranno molti altri allenamenti sul C2. Lo provano una volta a Valstagna ed una volta a Verona il giovedì prima della gara. Però vanno…. vanno bene! Litigano!!!!! Buon segno….. Alice s’infuria (fatemelo dire) perché in allenamento Simone non ricorda il tracciato. Simone il Venerdì litiga con Fabrizio perché vuole provare il campo anche sul C1 e decide di non salire sul C2. Fabrizio di arrabbia, sale le tensione! Io penso: “Grandioso, hanno grinta questi due”. Passa subito tutto, si lavora adesso. C’è la gara nazionale di Sabato ed il C2 arriva primo! Ci siamo!!!! Cambia il tracciato, è il tracciato del campionato Italiano Ragazzi adesso. Alla qualifica il C2 di Capitan America arriva secondo! Ci sono i fratelli Pistoni davanti…. Sono avanti di un secondo….. Un secondo! Si pensa, si studia, si cerca di capire dove andare a prendere quel secondo che manca. C’è la porta numero sei da risolvere, dritta o retro? Si decide per una retro! BIP, dieci secondi – Bip, bip, bip, bip, bip, biiiiiiiip….. SI PARTE. Porta uno, porta due, risalita tre e TUTTI A BORDO….. Il tifo è impressionante, giuro ho sentito qualcuno maledirci quando gli urlavamo nelle orecchie i nostri incitamenti diretti verso il C2! Porta 17: un tocco, +2 di penalita….. si impreca, ma non c’è tempo! Si spinge di più, si urla di più. Ultima risalita, uscita strettissima, punta giu! Ci siamo, si fà il tempo: 140.89, tredici secondi in meno della prima manche! Ora scende il C2 dei fratelli Pistoni, sono veloci, velocissimi. Un tocco alla 20, esulto! Troppo, mi vergogno e mi scuso con il pubblico…..che per fortuna la prende a ridere! Sono veloci lo stesso, il cronometro scorre, ma non veloce come vogliamo. Ultima risalita, forse salgono troppo, Alice e Simone l’hanno fatta meglio. Ultime due porte ed ultimi secondi…….Il cronometro ora segna 140 secondi e l’arrivo è lontano…. 141, 142, 143. Si ferma a 144. Alice e Simone sono primi! Sono primi? Si aspetta l’ufficialità delle penalità! Sono +2 per Alice e Simone e +2 per i fratelli Pistoni. Alice e Simone sono Campioni D’Italia in C2!

Torniamo a casa a mezzanotte passata. Io ed Alice torniamo da Subiaco ed arriviamo a casa nostra alle 02:00 di mattina.

Che ammazzata direbbe qualcuno. Ne è valsa la pena dico io! Sono valsi la pena tutti i km fatti durante l’anno, ne sono valse la pena, tutte quelle giornate fredde e piovose passate in acqua quando tutti i non addetti ai lavori ci prendono per matti. Perché basta un giorno, un solo giorno come quello appena trascorso per ripagare tutto!

EPILOGO: Campionati italiani RAGAZZI e MASTER tre medaglie d’oro e tre medaglie d’argento…. Aggiornate il medagliere, io vado a piangere!!!!!

2019 – ma che anno!

E’ tempo di tirare le somme per il Canoanium. Chi ci segue sa già cosa è successo, chi non ci segue farebbe bene a seguirci.

Si è uno sport strano il nostro! E’ strano perché tutto è strano finché non lo si conosce. E’ strano perché slalom non vuol dire solo sci. E’ strano perché con lo sci condivide l’acqua e le porte. E’ strano perché l’acqua nello sci è solida ed nel nostro sport è liquida. Poi però: nello sci si scende passando tra le porte, nel nostro sport si scende passando tra le porte! Nello sci vince chi va più veloce, nel nostro sport anche. E’ strano perché lo sci lo conoscono tutti, ma il nostro sport è poco conosciuto!

Beh! La notizia è che sarebbe ora che tutti gli amanti dello sport cominciassero a seguirci. Perché? Perché siamo forti…… e perché l’Italia è ben rappresentata a livello internazionale. A proposito: il nostro sport si chiama canoa Slalom!

Siamo forti, non sto a farla lunga ma andate sul sito di federcanoa a vedere i risultati dei nostri ragazzi! I nostri Italiani…. Ah! dimenticavo, tra i nostri ragazzi ci sono anche i “brothers” del canoanium club Subiaco, Flavio ed Elena Micozzi. Sono forti, fortissimi, e sono il nostro orgoglio! L’orgoglio del presidente Daniele Mariano, dell’allenatore Nicola Micozzi, di Fabrizio e di tutti i componenti del Club! Vincono l’oro su un’imbarcazione difficile come il C2 misto, vincono l’oro nelle competizioni Internazionali a squadre (assieme ad altri Italiani fortissimi), sono ad un passo dal podio nelle competizioni singole e sono giovanissimi!

Ecco il medagliere 2019:

  • Sono Campioni d’Italia con il C2 misto nelle categorie U23 e senior
  • Elena è Campione del Mondo e Campione d’Europa nel C1 junior a squadre
  • Flavio è Campione del Mondo e Campione d’Europa nel C1 senior U23 a squadre

Vi basta? A noi no! A loro no! Hanno una grinta incredibile, hanno Nicola Micozzi che li allena ed hanno tanta voglia di vincere. Sono giovanissimi e motivati e non si fermeranno…… Ma hanno bisogno di noi e di voi! E’ ora di iniziare a tifare…..

Sta per calare il sipario sulla stagione 2019 ma ci sono ancora un paio di medaglie in palio, e poi si passa un nuovo anno di preparazione alla prossima stagione. Saranno più grandi e più forti! E poi c’è il resto della truppa: Sara e Giada Cignitti, Alice Paone, Simone Lustrissimi, Leonardo Proietti e Cristiano Mercuri, tutti lanciatissimi ed agguerriti. Anche loro hanno lavorato tanto, si sono confrontati nelle acque Italiane ed Europee e stanno “venendo su bene!” Ne vedremo delle belle!

Sara e Leonardo sono membri del Team Italiano delle Giovani Speranze, Alice e Simone lo sono stati fino allo scorso anno, ed il prossimo anno, assieme a Cristiano e Giada punteranno alla squadra Junior. C’è da disputare il Campionato Italiano Ragazzi ed il Campionato Italiano Junior e tutti loro, ne sono certo, tireranno fuori le unghie! Si, non si può mica rimanere troppo indietro no?

E’ tanto che non scrivevo di loro e del loro allenatore. Ma sono diventato debole di cuore e mi emoziono troppo quando devo raccontarveli, mi emoziono e soffro con loro, con tutti loro, perché prima di essere atleti dello stesso club, sono (anzi siamo) ottimi compagni di vita…. Ci vogliamo bene, e questa è, e resterà per sempre la medaglia più importante che questo sport ha consegnato ai ragazzi del Canoanuim, che ricordiamocelo tutti, non esisterebbe senza gli instancabili Daniele Mariano e Fabrizio Mercuri Proietti.

Ora asciugo le lacrime e vado a ricaricare il glicogeno perché sabato sarò in acqua con loro. Io a giocare tra le porte, loro ad affilare le unghie!

A presto!

Flavio ed Elena Micozzi – Campioni del Mondo 2018

Flavio ed Elena .jpgAl club non ci rendiamo ancora bene conto di cosa è successo questo weekend, vediamo gente che festeggia, vediamo scorrere sul web interviste in varie lingue e sentiamo complimenti ed elogi del presidente federale! Parliamo tra di noi, ci si sente per telefono senza dirsi troppo. L’unica frase ricorrente è: “che bello”. Si, ma cosa è successo davvero?

E’ successo che due ragazzi, due fratelli, qualche anno fa, hanno deciso di intraprendere uno sport strano, uno sport davvero poco conosciuto, uno di quei sport che ad affrontarlo da piccoli (si comincia a otto anni) ci vuole tanto coraggio. Ci ricordiamo tutti le faccette impaurite di quei due bimbetti difronte al salto della terza rapida di Subiaco, la paura di rovesciarsi, di farsi il bagno nella acque spumeggianti e tumultuose dei campi di canoa slalom italiani. Ci ricordiamo però anche la determinazione nel superare tutte queste paure, la determinazione di andare avanti. E poi arrivano le nuove paure… La paura di non essere all’altezza, la paura di non saper fare di meglio, ed arrivano anche i momenti di cocenti delusioni…. E poi Nicola Micozzi, il loro allenatore, che talvolta rude come un accetta gli sbatte in faccia verità che fanno male, e poi sempre quel Nicola come un dolce papà li aiuta a rialzarsi quando cadendo si sono fatti male. E poi arriva la consapevolezza, la consapevolezza di poter vincere, arrivano i primi successi nei campionati italiani, i primi risultati in europa e poi arriva questo weekend. Ci credevamo tutti, lo volevamo tutti, ma avevamo paura a dircelo. Ed allora si va su, si va ad Ivrea ad affrontare i campionati del mondo come se si stesse andando a fare una garetta interregionale. Forse non ci siamo fatti neanche gli imbocca al lupo. Un abbraccio veloce a Flavio ed a Elena da tutti quelli del Canoanium che come me, non sono potuti salire. Poi ci si sente la sera prima, un veloce messaggio su Facebook, un braccetto stilizzante un muscolo su wapp e niente di più, tanto ci si risente….. E poi non parla più nessuno!

E poi succede che sul sito dell ‘ICF si seguono le discese dei nostri ragazzi, e poi succede che il cronometro si ferma a 113.77 secondi, e poi succede che quel tempo non lo batte nessuno…… Guardo Alice, e non dico niente…. Non faccio niente…. Riguardo gli highlights di quella discesa, rivedo Flavio al traguardo con le braccia alzate verso il cielo, rivedo la sorella con un espressione dalla quale trapela una grinta inaspettata per una ragazzetta di quindici anni, poi squilla il telefonino. E’ il papà. Alzo il telefono, non ricordo cosa ci diciamo, ricordo solo l’emozione che arrivava attraverso il segnale radio. Poi il telefono squilla di nuovo, è Daniele Mariano. Non ci salutiamo, ci mettiamo a cantare uno di quei coretti da stadio, forse ci diciamo che è bellissimo, e poi ci salutiamo.

Allora è vero! E successo d’avvero; Cristiano Mercuri (che è su con loro) posta su Instagram un’immagine del podio, al centro ci sono i due fratelli sul gradino più alto…..poi arriva un post di Gabriele. Siamo CAMPIONI DEL MONDO, sono Campioni del Mondo. Chiamo Flavio e poi Elena, indovinate cosa mi dice Flavio: “Gianlù lo sai che questa medaglia pesa? Non è mica come quelle del campionato Italiano, questa è pesante!” Rido e piango…..

Si perché ho pianto! Ho pianto quando li ho visti di profilo girati verso la nostra bandiera sulle note dell’ inno dell’Italia e sto piangendo ora mentre scrivo queste righe (quasi non vedo la tastiera offuscata dalle lacrime). Rivedo i nostri allenamenti insieme, rivedo i momenti in cui si ride sulle nostre canoe e rivedo i momenti in cui si brontola mentre siamo in canoa, contro qualcosa che non va come pensiamo dovrebbe andare. Rivedo le risate, le prese in giro. Mi rivedo con loro quando ci alleniamo con -1°C mentre nevica, rivedo Elena che scherza con Alice (la mia Alice), rivedo Flavio che prende mi prende in giro, si perché anche se ci separano circa trent’anni, quando siamo in canoa mi sento come un ragazzotto della loro età. Rivedo Nicola Micozzi che dalla sponda gesticola, mima gesti tecnici, salta dal nervoso quando uno dei suoi ragazzi non fa quello che lui suggerisce, lo rivedo mentre ride quando si accorge che io (il vecchietto), nel tentare di imitare i più giovani perdo i fianchi e vado a testa in giù! Rivedo GabrieleCristiano, Sara, Giada, Leo, Alice e Simone. Rivedo noi tutti che siamo rimasti a casa, sabato pomeriggio, quando alle 14:10 interrompiamo l’allenamento e scendiamo dalla canoa per vedere, insieme a Frabrizio la finale di Flavio nel C1….. Si perché da questo mondiale impariamo che si può vincere anche due volte nello stesso mondiale! Flavio alzerà le braccia al cielo una seconda volta, E’ vice campione del Mondo. Risaliamo in canoa, le nostre canoe volano sull’acqua, volano come hanno volato quel C2 e quel C1 ad Ivrea. L’Aniene spumeggia, grintoso come sempre, grintoso come i nostri Fratelli, i nostri Fratelli d’Italia……

Grazie ragazzi!